Appartamento e Uffici

“Padre Carmelo Di Donato o.f.m.capp.” e “Mons. Beniamino Geremia”

Un piccolo appartamento per l’accoglienza e degli uffici per attività amministrative e caritative.

Padre Carmelo Di Donato o.f.m.capp.

(1927 – 1971)

Al secolo Giuseppe Di Donato, nacque il 16 ottobre 1927. Venne ordinato sacerdote il 24 febbraio 1951 e conseguì la licenza in teologia dommatica presso PL niversità Gregoriana di Roma.

Governò la comunità religiosa di San Giovanni Rotondo dal 23 gennaio 1964 al 20 gennaio 1969. Fu quindi l’ultimo superiore di Padre Pio, al quale già era legato da sincero amore filiale e da profondo rispetto. Quale testimone privilegiato del periodo terminale dell’esistenza terrena del Seno di Dio, ha lasciato numerose relazioni sulle principali virtù del venerato Padre, sul suo beato transito e sulla scomparsa delle sue stimmate.

I la lasciato inoltre preziose lettere riguardanti i principali problemi che, come superiore di Padre Pio, dovette trattare con le supreme autorità della Chiesa. Morì a San Giovanni Rotondo il 13 giugno 1971.

Mons. Beniamino Geremia

(1843 – 1888)

Fra Beniamino Geremia, al secolo Nicola Maria, Vescovo di Usula in Tunisia e Vicario Apostolico della provincia cinese dello Chan-tong settentrionale (oggi Shandong), nato a San Giovanni in Galdo (CB) il 30 marzo 1843, muore il 29 dicembre 1888 nella sua residenza di Tsi-nan-fu (oggi Jinan), capitale dello Chan-tong.

Entrato giovanissimo nell’Ordine dei Frati Minori Francescani, provincia di San Ferdinando di Molise, nel 1860 professa i voti semplici nel Convento di Santa Maria della Vigna a Pietravairano e intraprende gli studi di filosofia e teologia nella stessa provincia prima di riparare a Roma, a seguito dei provvedimenti anticlericali del nuovo Regno d’Italia. A Roma, dove con ogni probabilità è ordinato sacerdote, frequenta il Collegio Missionario di San Bartolomeo all’Isola Tiberina.

Missionario in Cina, fin dal 1870, il giovane sacerdote si distingue per candore e umiltà d’animo, e per zelo religioso non disgiunto da pietà e disponibilità costante e assoluta a beneficio di quelle povere popolazioni.

Tanta abnegazione non sfugge all’attenzione dei superiori. Nel 1884, fra Beniamino viene elevato al rango di vescovo titolare di Usula e coadiutore del Vicario Apostolico dello Chang-tong, P. Eligio Cosi, e quindi l’anno dopo, alla morte di P. Eligio, alla carica di Vicario Apostolico.

Votato giorno per giorno alla glorificazione della propria fede e al soddisfacimento dei bisogni spirituali e materiali degli abitanti della provincia smisurata a lui affidata, fra Beniamino mette a durissima prova la sua pur forte fibra. Di ritorno da una missione nell’antica capitale Xe-olli-tchoang, raggiunta a piedi dopo giorni e giorni di marcia incessante, è aggredito dal tifo ma non si arrende. Muore, dopo aver celebrato con la devozione di sempre le cerimonie liturgiche natalizie. Aveva appena 45 anni.

Ma né l’incarico prestigioso né il sacrificio della vita sono valsi a scongiurare il silenzio che dalla morte ha gravato misteriosamente per oltre centotrent’anni sulla sua figura, sia in paese sia nella regione natale, dove non sembrava esserci nessuna traccia che portasse a lui.

Finalmente il 28 agosto 2022 il velo si è squarciato con la posa di una lapide commemorativa e la solenne presentazione nella chiesa parrocchiale di San Giovanni in Galdo della biografia del Vescovo ritrovato. Padre Beniamino da San Giovanni in Galdo, Vicario apostolico in Cina (1843-1888).

Grazie a una copiosa messe di materiale d’archivio inedito, recuperato presso l’Archivio Segreto del Vaticano, presso l’Archivio Storico di Propaganda FIDE, Città del Vaticano, e presso l’Archivio storico dei Frati Minori di Puglia e Molise, il volume di Giovanni Mascia ha riconsegnato alla storia la figura e l’opera di un missionario francescano che ha operato per circa un ventennio in Cina, in condizioni di vita durissime, sia per la popolazione contadina vittima di inondazioni, fame, epidemie, sia per i missionari che “a pane e acqua e bastonate” erano mal visti e peggio tollerati dal ceto amministrativo cinese.

Campobasso, 25 ottobre 2022
Giovanni Mascia